La Storia si ripete

 Era, il 26 giugno del 1920, giusto un secolo fa, quando, intervenendo alla Camera dei deputati, Filippo Turati, lanciava una sfida per la rinascita del Paese: “Rifare l’Italia”. Rileggerlo, aiuta a capire, che le crisi si ripetono, le soluzioni No! Ogni crisi, ha la sua soluzione! Quella che attraversiamo oggi, è forse meno grave, di quelle vissute nel secolo scorso, ma l’eredità che ci hanno lasciato, ci deve essere d’insegnamento per il Presente. Oggi, è appena cominciato il calo del contagio, e già si è riaccesa la polemica politica. Di Battista, intenzionato a rientrare in gioco, ha attaccato frontalmente CONTE; Grillo, è intervenuto per rimetterlo in riga. Dopo Grillo, Casaleggio, ha proposto il ricorso alla Piattaforma Rousseau per togliere le castagne dal fuoco. Le turbolenze, però stanno montando, e segnalano un malessere di fondo che si va estendendo a macchia d’olio. Nel Movimento, crescono i “movimenti” in uscita verso la Lega. Dai 5 Stelle al PD! Subito a ruota dei 5 Stelle, è partito un altro fuoco amico nella Maggioranza. Giorgio Gori, ha attaccato Zingaretti, perché il Segretario del PD soffrirebbe di un deficit di Leadership; Il giovane Sindaco di Bergamo, potrebbe anche aver detto una cosa vera, ma, ha scelto il momento sbagliato e sono in molti a pensare che l’episodio non sia accaduto per caso. Gori è un ex Renziano, come Marcucci, e come altri, lasciati da Matteo, nel PD, dopo la nascita di “Italia Viva”, perché, a comando, potessero informarlo dall’interno, senza costringerlo a comparire…….. Ricevuto il segnale, Matteo ha fatto partire, con Scalfarotto, la prima candidatura di disturbo in Puglia, per ostacolare la corsa di Emiliano, che il PD ricandida alle prossime elezioni; Il messaggio è stato subito esplicitato dai suoi: il PD, non può fare i nomi senza prima concordarli con Lui…. Di questi episodi, non si stupisce più nessuno; Si sa da tempo che questo è il suo modo di far politica. Propio Lui, che aveva promesso di abbandonare la politica, ora è disposto a vendersi l’anima, per non uscire di scena. Intanto, Zingaretti pungolato sul vivo, è intervenuto per dimostrare che il suo deficit di leadership, non è poi così basso, basso…..e, si è spinto fino al punto di fare una dichiarazioni per sollecitare il Governo ad agire. Il che è quanto dire…..! Il problema di Zingaretti, però, non è facilmente risolvibile: Da qualche parte, qualcuno (Don Abbondio al Cardinale Borromeo) ha scritto che: “il Coraggio, Uno, se non ce l’ ha, non se lo può dare!”. La stessa cosa, vale per il carisma! Uno, se non ce l’ha, non se lo può dare.. e Zingaretti, con tutta franchezza, il carisma non ce l’ha! Paradossalmente, però, il fatto che non sia una Guida autorevole, ha agevolato, non complicato, la soluzione dei problemi in casa PD, dopo gli scossoni elettorali e le scissioni subite, con la Segreteria Renzi. Analogamente CONTE, Guida poco autorevole del Governo del Paese, si è rivelato la figura più adatta a gestire una complicata fase di transizione, che richiedeva più doti di mediazione che doti decisionali; È chiaro, però, che all’uscita dalla pandemia, il Paese deve poter ripartire e deve poter contare su una Guida autorevole e sicura. Se a questo, si aggiunge il fatto che, il nostro Don Abbondio di Palazzo (Chigi), evitando le guasconate dei leghisti, sia riuscito ad ottenere i tanto agognati fondi europei da spendere per la ripresa, si capirà perché tutto lo schieramento Politico, non solo quello dell’opposizione, stia entrando in ebollizione. Quando si diede vita a questo Governo, lo si fece per evitare che tutte le più importanti nomine, nel corso della Legislatura, finissero nelle mani della Lega e Fratelli d’Italia. Ora, questo Governo, che ha retto abbastanza bene, lo scossone della Pandemia, andrebbe sostituito per evitare che sia lo stesso, a gestire i miliardi di €uro, che ci verranno erogati a fine anno. di 1 2 Quello che non è chiaro, è perché un Governo debole, va bene per condurre il Paese fuori dalla Pandemia, spendendo (a debito) soldi che non ha; e non va più bene, quando si prepara a spendere soldi veri, con i finanziamenti a fondo perduto in arrivo dall’Europa . Una prima risposta alle turbolenze emergenti, sarebbe dunque legata alla Gestione dei Fondi europei. Ma sarebbe un errore ridurre tutte le turbolenze, alla contesa sulla gestione dei Fondi; perché i Fondi, non sono solo l’arnia colma di miele che attira le api…. i fondi sono anche una nuova grande occasione, su cui far leva per il futuro del Paese. Ma perché sia proprio questo secondo aspetto a prevalere sul primo, occorre vincere la sfida che proprio la gestione dei Fondi provocherà. Una sfida durissima a cui non ci si potrà sottrarre! Una sfida che richiederà la messa in campo delle nostre migliori energie a partire dagli uomini che dovranno governare il Paese. Qualcosa di molto simile alla sfida che il Paese dové affrontare nel Dopoguerra, quando fu costretto a misurarsi con i gravissimi problemi della Ricostruzione morale e materiale del Paese. Una sfida, per molti versi simile, che non potremo vincere: con l’impalcatura istituzionale che ci ritroviamo; con la miriade di Partiti e partitini personali che continuano a germinare; con una classe dirigente inadeguata ancorché superpagata; con una disaffezione crescente dell’elettorato dalla Politica; con una crisi preoccupante di credibilità della Magistratura inquirente e giudicante; con un inestricabile intreccio di corruzione, malavita e fenomeni di illegalità diffusa in largo parte del Paese. . La Ricostruzione del Dopoguerra ebbe successo, non solo perché, il clima di allora era diverso: ma ebbe successo per gli Uomini ,che il Paese, riuscì a mettere in campo; I politici di allora erano stati selezionati dagli eventi; ed erano uomini che avevano dedicato la loro vita a degli ideali, per i quali pagarono talvolta con la vita, la loro dedizione alla causa; La Politica, di oggi, ha sostituito i grandi ideali con partiti personali, (Berlusconi-Salvini-Renzi, etc. ed i Politici, oggi, sono selezionati dal Titolare della ditta e nulla li lega agli elettori ed al territorio.Se non si scioglie, prioritariamente, questo nodo gordiano, ogni sforzo di rinnovamento andrà perduto. Deve essere chiaro, per tutti, che dalla Crisi, l’Italia, potrà uscire, solo se riuscirà ad allargare gli orizzonti della Politica e dei Partiti. Non è un’operazione ordinaria e non si potrà fare con un solo Partito. Si dovrà pensare ad una Coalizione di forze che si richiami agli ideali democratici del liberalsocialismo, e metterla nelle condizioni di lavorare ad un Progetto di riforma capace di rimuovere le cause del lento decadimento del Paese. Gli uomini, che possono animare un tale progetto, ci sono! devono solo essere rintracciati là, dove si sono rintanati. Si possono e devono riunirsi, anche a distanza, se necessario, ma devono aderire e collaborare al Progetto; Sono loro che dovranno girare la chiave per accendere il motore…… la cosa essenziale è rimettere in moto la macchina della Ripresa; Tutto il resto, verrà da sé……… 
~~Pino Campidoglio