Autismo: l’uso della musica come intervento terapeutico.

La terapia con la musica rappresenta un valido aiuto per il bambino autistico, in quanto permette l’espressione delle proprie emozioni, dei propri sentimenti e dei propri stati d’animo, attraverso un canale non verbale, e favorisce l’inizio di un processo di apertura in questi bambini che sono, in origine, totalmente chiusi al mondo esterno
Il filosofo Schopenhauer aveva intuito e espresso quello che appare essere un carattere peculiare della musica ossia la sua capacità di esprimere non il riflesso ma l’essenza del reale senza bisogno di fare ricorso a immagini o parole: la musica, per il filosofo, era per questa sua caratteristica, una sorta di linguaggio universale, chiave di accesso privilegiata all’animo di tutti gli uomini.
Le neuroscienze hanno negli ultimi anni indagato e riconosciuto gli effetti positivi della musica sul comportamento umano, già prima della nascita. Il suono, la musica, il ritmo caratterizzano infatti tutto lo sviluppo del bambino favorendo la coordinazione, l’armonizzazione e la capacità di entrare in sintonia con l’altro oltre a aiutare lo sviluppo cognitivo, motorio ed affettivo.
Per i bambini e i ragazzi che presentano un disturbo dello spetto autistico la musica può rappresentare una chiave di accesso privilegiata per l’espressione e la comunicazione.
Che cos’è l’autismo e come si manifesta:
L’autismo è un disturbo dello sviluppo neurobiologico che compromette la capacità di interagire con le altre persone e con l’ambiente. I sintomi dell’autismo compaiono solitamente entro i tre anni e si manifestano con difficoltà di linguaggio e di comunicazione, una limitazione nella capacità di entrare in contatto emotivo con gli altri e la tendenza a chiudersi entro uno schema rigido di attività ripetitive. Ma le sfumature di questo disturbo sono molteplici così da rendere spesso difficile una diagnosi precoce. Il DSM V, ultima edizione del manuale che definisce i disturbi mentali, parla infatti più propriamente di disturbi dello spettro autistico che comprendono i diversi livelli di gravità sotto i quali può presentarsi questa sindrome.
La limitazione della capacità linguistica e comunicativa:
Nel bambino autistico il linguaggio non si sviluppa affatto o si sviluppa in modo anomalo senza divenire strumento privilegiato per entrare in contatto con gli altri. La comunicazione resta prevalentemente visiva, veicolata da immagini e gesti. Il bambino autistico tende a evitare lo sguardo dell’altro e a non riconoscere la valenza emotiva e comunicativa delle espressioni del volto: in qualche modo appare prigioniero all’interno di se stesso.
E’ risaputo il fatto che il bambino autistico mostra una certa attrazione per la musica i cui elementi, suono e ritmo, possono diventare importanti mediatori espressivi e comunicativi. La musicoterapia è stata riconosciuta come strumento efficace soprattutto per favorire l’organizzazione percettiva e lo sviluppo di capacità comunicative,di relazione intersoggettiva e interazione sociale.
La musica attinge quindi a risorse che non essendo di tipo logico-verbale possono rivelarsi preziose, la musica così come l’arte o il ballo sono strumenti di tipo analogico che permettono di esprimere se stessi in modo non verbale portando alla luce la propria emotività che, senza questi canali privilegiati, rischierebbe di restare inespressa.